Oltre la bidimensionalità della fotografia.

Quali sono i limiti della fotografia nell’esplorare le relazioni e nella ricerca di un dialogo?
In che modo poter indagare il rapporto con se stessi e con gli altri attraverso le immagini?
Ascolto, osservazione e scrittura possono essere strumenti per migliorare la qualità di Presenza?

La chiave per essere consapevoli, ossia presenti momento per momento, è ricordarsi di esserlo.

Il laboratorio propone un cammino che inizia dalla presenza di se stessi in un specifico luogo, dallo spazio occupato dal proprio corpo, proseguendo fra gli ascolti e le parole dell’altro, conosciuto e sconosciuto, fino ad un diverso ritrovarsi, radicato e presente.

Le fotografie diventano testimoni di un percorso costruito attraverso differenti esercizi pratici e di condivisione che accompagnano il partecipante nella scoperta di nuovi modi per poter dialogare con se, con il luogo e con l’altro. Verranno generate nuove immagini attraverso differenti linguaggi, con la consapevolezza che azioni e parole sono alcuni degli elementi da osservare e sui quali indagare nel processo di creazione di una foto.

Si imparerà che il limite fisico di una foto è proprio il suo essere bidimensionale e che per superare questo confine, basta semplicemente chiudere gli occhi.

LA FOTOGRAFIA COME PERCORSO DI SCOPERTA, DENTRO E FUORI DI SE.


Proposta didattica/esperienziale dedicata ad adulti e ragazzi, educatori museali, insegnanti, artisti, attori di teatro, studenti di fotografia e non. A tutti coloro che hanno voglia di scoprire e scoprirsi.

Scrivimi per avere maggiori informazioni su questo laboratorio.