L’obiettivo del laboratorio è quello di proporre strumenti per poter attivare la coscienza dello spettatore, mostrando le potenzialità della sua presenza fisica e immaginifica davanti all’opera esposta. Riportare il visitatore al centro del museo, un luogo questo, ancora capace di gratificarne l’esperienza visiva e sensoriale.

Renderlo partecipe di una visione nuova significa trasformare il significato stesso del suo guardare, in una nuova forma di dialogo fra sé e il museo. L’importanza della sua unicità lo porta a ragionamenti e coinvolgimenti altrimenti lontani dal consueto approccio ad un’opera artistica, riattivandola in nuove forme, attraverso ascolti, fotografie e parole, pronunciate ma anche scritte.

Il laboratorio stesso si presenta come un legante tra il limite fisico dell’opera e la persona che la osserva.
Diventa un nuovo modo di accogliere.
Genera la consapevolezza di poter creare nuova arte superando il confine apparentemente invalicabile tra spettatore e l’autorevolezza dell’opera che si ha di fronte.