Quali relazioni possono esistere tra fotografie lontane nel tempo e nel contenuto?
E quali sono i limiti bidimensionali di una fotografia?
Come poter superare questo loro aspetto intrinseco cercando una terza dimensione?
Queste sono state le domande che hanno generato sovrapposizioni e coperture di colore, dando vita così a dialoghi e nuove storie, dove ogni foto sostiene l’altra, una dopo l’altra, come immaginarie parole di una frase che si rivolge direttamente allo spettatore.

La memoria diventa presente “decostruendo” immagini.